C'è bisogno di un grande recupero di senso in ordine al pro-durre, consumare, comunicare, vivere. L'economia è tanto invadente quanto impotente di fronte ai problemi che sono sul tappeto e che la crisi rende di drammatica evidenza. Le potenzialità della scienza e della tecnologia amplificano a dismisura le risposte, ma le domande dove stanno? L'inversione tra fini e mezzi caratterizza le moderne forme di alienazione nelle quali l'uomo si priva della possibilità di fruire della propria umanità e di entrare in una relazione costruttiva e solidale con gli altri uomini e con il creato. Messi con le spalle al muro siamo obbligati, come afferma la Caritas in Veritate, a riprogettare il nostro cammino, a darci nuove regole, a trovare valide forme di impegno nella prospettiva del bene comune. Il bene comune, di tutti e di ciascuno affinché tutti siano responsabili di tutto, costituisce la trama unificante delle riflessioni contenute in questo libro: l'economia, l'impresa, il lavoro, la famiglia, la città, la scuola, i processi di globalizzazione. Ricomporre intelligenza e cuore è la grande sfida di oggi: la fraternità, la gratuità, il dono sono fondamento di "vita buona" nell'economia e nella società, il modo per essere più liberi. Liberi di entrare in comunione con tutte le persone di buona volontà, custodi intelligenti della natura, capaci di guardare con fiducia al futuro.