La silloge di Simone Biagi traccia i confini tra nuovo e vecchio mondo. Un tracciato tra due continenti letterari e tra due vissuti interiori. In una simmetria poetica, egli analizza il suo intimo percorso, dipanando i significati che lo chiamano a un oltre che affonda le radici nella terra smossa dall'aratro per ritrovare sorgenti fresche e limpide. La vischiosità della vita la trasmuta in oro su celesti orizzonti, su quella linea che separa mare e cielo, terra e aria, unendoli in una preghiera.