''Giunto al suo terzo ed ultimo capitolo, il viaggio filosofico iniziato con "L'evidenza dell'anima" e proseguito con "Andare verso il nulla" si conclude, con "La via antropologica", ricomponendo tutti i tasselli che, dalle filosofie indiane alla psicoanalisi, dall'ermeneutica all'ontologia, erano stati disseminati dall'autore col preciso intento di rivelare quale fosse il destino di ciò che chiama anima, cioè l'autentica vera essenza dell'umano. Dalla filosofia del Buddha a quella di Severino, passando per l'antropologia di Ernesto de Martino, l'autore traccia un quadro chiaro sulla realtà umana nell'età del nichilismo e su come si possa vincere la paura del dilagante nulla che avanza. La via antropologica è la strada che attraverso l'antropologia rivela all'essere umano il suo senso nel mondo. L'autore propone un viaggio che giunge fino alle origini della coscienza umana, mostrando come discipline apparentemente separate e pensieri tra loro geograficamente e storicamente distanti ci parlino in realtà di un'unica trama: un dialogo sull'umano che solo adesso trova sua piena attuazione possibile in un'antropologia rinnovata.'