Poche parole per presentare questa mia monografia dedicata a Michelangelo Merisi da Caravaggio (1571-1610), spiegando anzitutto le occasioni e le motivazioni da cui essa ha preso forma. Il primo nucleo di questo lavoro è stato un testo approntato per una conferenza sul Seppellimento di santa Lucia a Siracusa, una delle composizioni più commoventi dell'estremo periodo del pittore. La bellezza dell'opera e il suo nesso inscindibile con l'esistenza del suo autore, sempre più precaria e condannata a finire ben presto la sua troppo breve parabola, mi hanno spalancato il conturbante mondo umano e visivo di questo artista, reso di difficile accesso dalla stessa popolarità mediatica che gli è piovuta addosso - di questi tempi un vero flagello, come dirò a inizio lavoro -, e anche dal carattere impossibile del personaggio: impulsivo, arrogante e rissoso fino all'autolesionismo, e tuttavia capace di vedere e far vedere verità pittoriche, e non solo pittoriche, che prima di lui nessuno aveva visto e fatto vedere, in quel modo e con uguale forza.