Pubblicata per la prima volta nel 1902 sulla rivista francese «Cahiers de la Quinzaine», La verità della vita è una lettera veemente e perentoria in cui Tolstoj si scaglia contro lo stato dell'arte della sua epoca. Perché l'arte ha completamente smarrito la sua funzione etica, è ormai distaccata dal popolo ed è ridotta a una sorta di gioco fatuo, appannaggio di poche élite. È necessario e improrogabile, quindi, che recuperi la sua funzione originaria e che si leghi all'esistenza di coloro che soffrono. In difesa di Tolstoj - osteggiato in Francia dai rivoluzionari e dagli anticlericali - intervennero Romain Rolland, sostenendo l'importanza per l'arte di ritrovare le sue radici nella terra e rappresentare il popolo, e Charles Péguy, che appoggiò in particolare le posizioni del Tolstoj cristiano, pacifista e antimilitarista. La lettera di Tolstoj, dura e appassionata come sono i testi dei suoi ultimi anni, è qui pubblicata per la prima volta in italiano.