«C'è in queste pagine una volontà, una consegna, una quasi accanita e però dolce fiducia nella scrittura poetica. Come se la poesia potesse cogliere finalmente il rilievo di moti, pensieri, dolori, gioie che l'autrice custodisce e vive. Si tratta di esperienze forti, potenti, abissali. E altre finissime. Dunque le affida alla voce poetica come le onde di tempeste o le piogge o gli estremi azzurri al mare. In Antonella Caggiano la poesia adempie il proprio compito di dare rilievo alla vita, di portare le vicende personali a una luce - la luce inquieta della parola - che le rende disponibili al riverbero nella vita di tutti. Preferisce l'effetto di versi icastici, immagini portate alla tensione intellettuale massima, quasi deponendo gioielli. Potrebbe dirsi quasi poesia abitata dall'eterno doppio spirito del barocco, e quindi intellettiva e immaginosa. Di certo una voce sincera, libera, tesa a cogliere il segreto che non si esaurisce.» (Davide Rondoni) Prefazione di Laura Garavaglia.