In una piccola città di confine ai piedi del Carso si fanno visibili i primi segni del miracolo economico. Sandro, giovane operaio in un grande cantiere navale, vive con la moglie Fausta nell'unico quartiere risparmiato dall'ombra delle gru che sovrastano le carene in costruzione. Il suo tempo è diviso tra i turni massacranti nelle stive e le serate al Bunker, l'osteria dove ci si ritrova dopo il lavoro. Ammira i suoi compagni, è ben voluto da tutti: un gruppo eterogeneo ma affiatato di personaggi straordinari e ferrigni; molti hanno combattuto in guerra e nella Resistenza. Una routine che si interrompe bruscamente quando Paolicchi - tornato ai posti di comando dopo essere stato nel ventennio un ardente fascista - convoca Sandro nel suo ufficio per comunicargli una decisione che gli cambierà la vita. "La tuta gialla" è una storia di disincanto, un racconto intenso, ma scanzonato e privo di retorica, uscito per la prima volta nel 1971 e tradotto quattro anni dopo in russo da Progress.