Quando successe, i commentatori si chiesero perché un intero paese avesse abbandonato le proprie case fuggendo verso il fiume Colombano, che scorre placido a dividere le due metà del paese: il nord delle metropoli industrializzate, sede del governo e del palazzo presidenziale, dal sud delle campagne, punteggiate di piccoli villaggi a prevalenza agricola. Eppure uno di questi - Altamar - di punto in bianco si svuota dei suoi trecento abitanti, che si mettono in marcia verso nord, decisi ad oltrepassare il ponte sul fiume, noncuranti dei recenti decreti antimmigrazione approvati dal Presidente Augusto per limitare il crescente inurbamento della popolazione. La reazione di quest'ultimo non si fa attendere: la rivolta di Altamar deve essere fermata, benché sia fondamentale evitare una repressione cruenta, visto che già schiere di giornalisti stanno seguendo la marcia e non si può rischiare di perdere la faccia di fronte al resto del mondo. Il Presidente si consulta così con il generale Kuga, a capo delle forze di polizia, per valutare tutte le opzioni possibili...