Un vecchio detto salentino recita: "Jata a ddha casa a ddunca nc'ete nna chirica rasa" ("Fortunata quella casa dove c'è un sacerdote"). E di sacerdoti le abitazioni di Novoli sono state, fino a qualche decennio fa, stracolme, tanto che si soleva anche denotare il paese nord salentino come "terra te prieti" ("terra di preti"). Ecco a questa "terra di preti" l'autore ha voluto rivolgere la sua attenzione, perché voleva capire come mai i cittadini novolesi fossero animati da tanta fervida pietà religiosa da portarli a erigere tante chiese e cappelle dentro e fuori l'abitato. Il libro si articola in due tomi. Il primo comprende due sezioni: nella prima il lettore troverà i regesti delle visite pastorali relative alle chiese di S. Salvatore, di S. Biagio, di S. Stefano, di S Vito, del Crocifisso e dell'oratorio "S Maria della Pietà" (non più esistente, il quale era ubicato al primo piano del palazzo baronale); la seconda sezione si riferisce al monastero e alla chiesa di Villa Convento. Il secondo tomo è tutto dedicato alla chiesa matrice.
