Luglio 2012: si accendono i riflettori su una città che molti, fino a quel momento, ignoravano. Una città che nell'arco di breve tempo è balzata sullo schermo delle tv, sulle pagine dei giornali e sui programmi radiofonici. Quella città è Taranto, la Taranto dell'Ilva. Le storie degli operai si confondono con quelle degli abitanti, i racconti dei sindacalisti si mescolano con quelli degli avvocati, le parole di chi ha perso e non ce l'ha fatta si combinano con quelle di chi è riuscito a rialzarsi, più forte di prima. I veri protagonisti sono i tarantini che conservano l'amore per la propria città, un amore che ti fa arrabbiare, che ti fa protestare, che ti fa gridare e ti fa infuriare, un amore che ti fa disperare, che t'incatena tra le mura di una città che non riesci ad abbandonare. E così quell'amore si trasforma in forza, la forza di chi sceglie di combattere non solo per il presente, ma anche e soprattutto per il futuro.