"Io lavoro in Europa, ma sogno in Africa". Con questa frase Samuel Eto'o ha sintetizzato il legame inscindibile con la terra delle sue origini. Quasi a voler sottolineare che, sì, gioca, vince e guadagna nel Vecchio Continente, ma, quando sogna, il suo cuore torna in Camerun. Questo libro è, così, un omaggio al giocatore Eto'o, ai gol con il Maiorca - la squadra del cuore -, ai trionfi con il Barcellona, alle vittorie con l'Inter. Ma, già nel titolo, è anche un omaggio a un continente contraddittorio, bello e povero, affascinante e dimenticato, ricco di umanità e tormentato da guerre. Un continente pieno di luci e ombre, proprio come Eto'o, giocatore di gran classe, "capitano coraggioso" dei Leoni Indomabili del Camerun, protagonista di battaglie contro il razzismo e di una fondazione per aiutare i bambini del suo Paese. Ma anche dell'aggressione a un giornalista in sala stampa e di qualche caduta di stile nella vita privata. L'essenza di Eto'o è però forse nel gesto con cui, dopo il gol, esulta. Corre felice, il camerunese, e nello stesso tempo batte dei colpi con la mano destra sulle vene del braccio sinistro. "Es el sangre de mi padre", "E il sangue di mio padre", spiega. Con quel gesto Eto'o vuole ricordare da dove proviene il suo sangue. Sì, lui si è affermato in Spagna, con il Barcellona è salito sul tetto d'Europa, e in Italia, con l'Inter, ha vinto tutto, scudetto, Coppa Italia e Champions League... Ma il suo sangue è nero, lui è un figlio del Continente africano. Prefazione di Darwin Pastorin.