La "strage di Erba" come i media l'anno subito battezzata, è assurta agli onori della cronaca per l'efferatezza del crimine, la particolare personalità dei due accusati e anche per il fatto che una delle vittime, pur avendo riportato lesioni gravissime, è sopravvissuta ed ha potuto testimoniare. Davide Cannella non scrive a vanvera: tratta di casi che lo hanno coinvolto personalmente in qualità di investigatore e le sue opere hanno l'autorevolezza del professionista che si basa sulle prove senza innamorarsi di una particolare teoria, come invece spesso accade per opere analoghe, che talvolta si basano più su emozioni che sulla logica. L'autore ha l'autorevolezza che gli deriva dalla grande esperienza e preparazione tecnica, che gli consentono di cogliere gli elementi fondamentali di un'indagine.