Si esce frastornati dalla lettura di questo incredibile libro, un fiume in piena di nomi, citazioni, curiosità, aneddoti, titoli di album. Luca Masperone e Stefano Tavernese regalano ai lettori un lavoro immane di ricerca e di analisi, con sapienza, cultura e professionalità. Al centro la chitarra, tutte le sue potenzialità tecniche, l'evoluzione del suo suono, la tecnologia, le invenzioni, la produzione di strumenti che hanno segnato le tappe della musica. Fender, Gretsch, Gibson, Martin, gli amplificatori Marshall… Grandi perizie, novità continue del suono. Ma oltre la tecnica, c'è la passione, la poesia di tutte queste storie che si succedono in un continuum che è a suo modo musicale. La chitarra nelle mani di chi ne ha fatto magia: grandi musicisti, eccezionali innovatori, virtuosi e folli, star del palcoscenico. Il libro ci racconta i loro riff più duri, i fraseggi imprevedibili, le distorsioni che hanno fatto esplodere pubblico e critiche, i pionieri che si sono distinti per la loro idea di suono, personalissimo, con eredità e debiti, ma sempre con il cuore del talento. Ci sono tutti, nessuno escluso, nomi epici e punti di riferimento, B.B. King, Elvis, i Beatles e i Rolling Stones, Carlos Santana, gli Who, I Doors, David Gilmour e Syd Barrett, Mark Knopfler, Jimi Hendrix, Bruce Springsteen, i Metallica. Le loro chitarre, la loro idea di musica, l'intuizione che ha fatto la differenza. Ma accanto a questi nomi noti a tutti, si scopre tanta storia, in una rassegna di musicisti eccelsi, tantissimi, diversissimi, esploratori del suono, e si rende omaggio a loro: ad Allan Holdsworth, lui sopra a tutti, sperimentatore vero, una musica dalle geometrie complesse, la sua. E si dà spazio anche all'acustica, il suono viscerale di Michael Hedges, personalità scenica, linguaggio musicale senza precedenti. Si parte dal blues, si attraversa il beat inglese, il folk, si arriva all'heavy metal e oltre, fino ai sintetizzatori di Martin Gore, fino ai Nirvana. E ancora più in là, al crossover delle ultime generazioni, alla contaminazione che parte dalla riscoperta della tradizione, alla consapevolezza delle radici. Fino a una riflessione seria e complessa sulla crisi del rock, musica fuori moda tra i Millenials, fuori dalle Top10, e all'esigenza di regalare di nuovo ai giovani la forza della passione, l'amore per uno strumento e il suo mondo, e non solo quello dei riflettori facili della notorietà tv. Questo è un libro da regalare, da regalarsi, conservare e sfogliare, è un'enciclopedia che pulsa vitale, è sapere appassionato, "la celebrazione della cosa più bella che esista al mondo".
Recensione di Francesca Cingoli