La storia di Viola, creatura che ha la sfortuna di nascere in un paesino della campagna veneziana del secondo dopoguerra e di vivere le sofferenze fisiche e psicologiche di una realtà di privazioni alimentate dall'ignoranza e dai pregiudizi della gente, parla del conflitto tra padri e figli e della lotta interiore della protagonista, per non venir meno alla promessa con se stessa di riscattare sé e la propria generazione e di diventare qualcuno. E fuori ad attenderla c'è sempre un mondo ostile, di reclusione, di violenze e di storie incrociate dove ciascuno lotta per non venire soffocato dagli eventi. Nel momento della consapevolezza Viola vive le sue contraddizioni, ma non accetta passivamente quello che il destino sembra averle riservato; trova la forza e l'orgoglio per non cedere alle lusinghe, per ribellarsi a un intero paese che si beffa di lei, la "faina", una ladra di polli. Nel carcere conosce la vera paura, il disprezzo e il ricatto. Tornata a casa, trova la forza di fare con lucidità una spietata analisi di tutto il male che le è caduto addosso e ad ottenere giustizia di quanti l'hanno perseguitata.