A partire dagli anni Settanta del secolo scorso, l'intensificarsi dell'attenzione scientifica volta a comprendere la complessità delle vicende artistiche italiane di fine Ottocento ha inaugurato un nuovo filone di studi, in un'azione di vera e propria riscoperta assieme allo scardinamento di consolidate letture approssimative, spesso costellate di esterofilia o provincialismo. L'utopica aspirazione a una rivoluzione nel solco della tradizione è ciò che anima gli artisti che a partire dal febbraio 1886 si riuniranno per esporre annualmente sino al 1903, ribadendo il diritto - non sempre da loro stessi rispettato - di «amare liberamente l'arte ciascuno a suo modo». Nel tentativo di ricostruire la quasi ventennale vita del movimento "In Arte Libertas" si è cercato di supplire all'assenza di una monografia sistematica e organica interamente dedicata all'argomento nelle sue plurime sfaccettature.