La concezione neoliberista di individui indipendenti, isolati e in competizione tra loro ha decretato la crisi dell'idea di cittadinanza fondata sui diritti fondamentali, la delegittimazione del welfare, la demolizione del pubblico. Questo ha comportato non solo l'allentamento dei vincoli di solidarietà, ma anche fenomeni di secessione delle élite dal corpo della società, diseguaglianze di classe e gerarchie di genere e 'razza', crisi della rappresentanza, frammentazione delle identità politiche. Eppure, nonostante Thatcher e i suoi epigoni, c'è e sempre ci sarà qualcosa di più grande degli individui: il 'sociale' come spazio di conflitti collettivi da affrontare e di pratiche di solidarietà, uno spazio che è possibile modellare attraverso la politica. Questo libro mappa le visioni che animano le più recenti forme di attivismo sindacale, ambientalista, femminista, capaci di unire difesa del lavoro e del clima, lotta per il reddito e per i diritti civili, battaglie contro le discriminazioni di genere e contro la violenza razziale.