In una "realtà", per dirla con Sorrentino, pur sempre "scadente", condizionata da insidiose frange mosse da indifferenza egolatrica e nella quale la libertà viene per lo più intesa e praticata come comoda evasione prettamente individualistica, il presente saggio è essenzialmente rivolto alle nuove generazioni e a quanti hanno a cuore la loro crescita culturale e civile. Umana. Nel contesto, si è cercato di dimostrare che ogni tentativo di edificazione culturale poggiato su congetture piuttosto immemori della nostra memoria valoriale è del tutto simile alla illogica e insana mania di chi crede di poter innalzare una torre sul vuoto del franabile. Di converso, il vero progredire dell'esistenzialità non potrebbe prescindere dalla fondatezza di quei "valori universali" che ciascuno avverte in sé e che danno stabilità umana allo scorrere del divenire. Nella fattispecie trattasi di un cammino, nell'odierna società egolatrica, di un nonno e di suo nipote verso una più umana speranza di vita.