La nuova rischiosità del rischio è la misura della modernità radicale e il canone della nuova complessità sociale: in questa prospettiva, l'Aquila e il suo terremoto, ennesimo disastro non attribuibile purtroppo alle sole forze della natura costituiscono a tutti gli effetti una sorta di paradigma rappresentativo di questa nuova rischiosità difficilmente prevedibile, misurabile, calcolabile, valutabile. Nella società della conoscenza e del web 2.0, la comunicazione e il sistema dell'informazione assumono una funzione mai così strategica, anche per ciò che concerne la capacità da parte dei sistemi e delle organizzazioni complesse di gestire il rischio e governare l'incerto, facendo i conti con i meccanismi di percezione, amplificazione sociale e accettabilità sociale del rischio. All'interno di questa cornice teorica, definita scientificamente dalle scienze sociali, il volume indaga la rappresentazione/narrazione prodotta dalla "grande stampa" sul terremoto del 6 aprile 2010. La ricerca qui condotta ha svolto la funzione essenziale di supporto empirico a una lettura critica più complessiva riguardante le dinamiche che caratterizzano i nuovi rischi e, nello specifico, gli eventi disastrosi.