Il volume racconta la storia del progetto e della costruzione degli argini murari del Tevere urbano, ideati per difendere Roma dalle insidiose inondazioni, negli anni in cui la città diviene la nuova capitale del Regno. Con la coeva nascita dell'ingegneria e dell'urbanistica moderne, la regolarizzazione dei fiumi urbani è un tema di sperimentazione comune alle grandi città europee, alla quale Roma prende parte da protagonista, con la costruzione degli "insommergibili" muraglioni del Tevere. Imbrigliare il fiume tra le alte sponde, per difendere il centro abitato dalle acque, è l'occasione per disegnare un complesso sistema di argini - muri di sostegno, collettori, ampie banchine di approdo e strade lungotevere - che inserisce tra il tessuto edilizio e il fiume una sinuosa e iconica scultura a scala urbana, risolvendo molteplici - e più che mai attuali - esigenze della città, dalla sanificazione, alla prevenzione del rischio, alla mobilità, sfruttando la navigazione fluviale. I muraglioni sono una presenza monumentale nel paesaggio urbano, anche perché testimoni di complesse e articolate vicende edilizie che, per oltre 50 anni, hanno accompagnato la vita di Roma moderna. Storie dimenticate di ingegneri, imprese, maestranze che è possibile scoprire solo attraverso la lettura delle carte d'archivio, in particolare, quelle dell'Ufficio Tecnico Speciale per la Sistemazione del Tevere del Genio Civile di Roma, oggi conservate presso l'Archivio di Stato di Roma.