All'inizio del boom economico negli anni sessanta del Novecento in Italia c'era una donna politica nota a tutti come "la Senatrice". Era Lina Merlin (1887-1979), autrice, in particolare, della legge n. 75 del 1958 che chiuse le "case di prostituzione" regolamentate dallo Stato. Un risultato storico che ha però sacrificato la complessità politica di quarant'anni di vita volta all'avanzamento sociale e culturale delle donne e dei più deboli. Antifascista, appartenente alla Resistenza, Costituente, Merlin fece inserire «senza distinzione di sesso» nell'articolo 3 della Costituzione e fu coautrice di leggi epocali (a favore dei figli illegittimi e per vietare il licenziamento di donne incinte o in procinto di sposarsi). Prima donna a parlare in Senato, unica senatrice nella seconda legislatura, socialista, in conflitto con consorterie di potere e sistema partitico maschile. Gli'scritti, le testimonianze e gli interventi qui raccolti contribuiscono a ripristinarne l'importanza nella storia nazionale. La figura di Lina Merlin, con i temi di giustizia sociale ed educazione alla democrazia di cui fu bandiera, con la passione civile che la animò, rappresenta la migliore tradizione della storia e della politica italiane. Scritti: Daniela Colombo, Monica Fioravanzo, Anna Maria Zanetti. Interventi: Valeria Fedeli, Paola Lincetto, Pia Locatelli, Laura Puppato. Testimonianze: Giulio Andreotti, Franca Cuonzo, Elena Marinucci, Lidia Menapace, Giorgio Napolitano, Oscar Luigi Scalfaro, Ciglia Tedesco, Sante Tugnolo.