Acquistata quasi per compassione al mercato degli schiavi da Prospero, ricco proprietario di un'azienda agricola e di un laboratorio dove si trascrivono e vendono libri, la schiava Aretusa rivela una singolare attitudine alla scrittura, unita ad un irrefrenabile desiderio di comprendere quanto va faticosamente ricopiando. Ma anche nell'Africa romana del V secolo dopo Cristo batte l'ala della storia: alle lotte di religione e ai difficili rapporti con le tribù del deserto, si aggiungerà ben presto la nuova insidia del popolo del Nord. Un affresco della tarda Romanità, e insieme la storia di un'altra donna di frontiera, dello stesso autore de "La donna del tribuno" e "Donne ai confini dell'Impero".