Dana, detta Budgie, ha solo 4 anni quando, per la prima volta, usa un coltello per tagliare l'"erba", riempire i sacchetti con le dosi che andranno vendute, e consegnarli al padre, conosciuto da tutti come King: Dana vive in uno squallido camper con lui e con la madre Judy, detta Lady. Instabili e affetti da disturbi del comportamento, i due gestiscono un piccolo ma ben rodato traffico di droga. Da loro, la figlia impara presto che nella vita bisogna colpire per primi, che l'unico modo per sopravvivere è incutere timore e farsi rispettare. Impara a essere fluida come l'acqua per assumere la forma che gli altri vogliono che lei abbia: e lo fa perché, alla fine, è una bambina e, come tutti i bambini, desidera abbracci, una casa, l'amore. Dana cresce vivendo in mezzo a un mondo di alcolisti, di bulli di strada, fra dipendenze e disturbi alimentari. Ma attraverso le avventure che ella stessa narra in prima persona in questo libro, con toni che attraversano tutte le modulazioni del racconto, dalla tragedia alla commedia, Dana comprenderà lentamente che fuggire le proprie radici è proprio ciò che le ha impedito di trovare la pace. Fino a ora. Poiché nessun ritorno è impossibile.