Il romanzo, edito per la prima volta nel 1861, è considerato il manifesto dell'omonimo movimento letterario, e costituisce un documento unico per la comprensione del clima culturale e politico italiano della metà dell'Ottocento. Narra la storia di Emilio Digliani, un giovane milanese di estrazione borghese che, costretto ad troncare la sua storia d'amore con una donna sposata, partecipa alla fallita rivolta antiaustriaca di Milano del 1853, morendo da eroe. Il vicenda si svolge tutta in quattro giorni, tra il 3 e il 6 febbraio, e è narrato con uno stile vibrante e appassionato, a tratti fortemente drammatico nella descrizione della violenza degli scontri in piazza. Colpisce il lettore di oggi l'attualità del conflitto interiore vissuto dal protagonista tra l'aspirazione a agire per modificare la realtà e la sfiducia nella possibilità del cambiamento. Con note critiche.