Erich Fromm ha predetto che nel nuovo millennio la società sarebbe stata sempre più individualizzata, disumanizzata e soggetta alla tecnologia. Secondo l'autore, la "megamacchina" è un sistema sociale organizzato e standardizzato, in cui macchine e persone sono la stessa cosa. Con un'unica differenza: l'essere umano perde la libertà, la salute e la felicità affinché gli ingranaggi funzionino. Di fronte a questo scenario si aprono due possibili strade: lasciarsi trasportare da una tale società oppure coltivare la speranza con la sua carica "rivoluzionaria". Quest'ultima, secondo Fromm, è un elemento essenziale della vita dell'uomo, il bisogno che è in lui di non essere passivo e manipolato. Se vogliamo progredire come società, dobbiamo fare in modo che la tecnologia sia al servizio del benessere umano, e non viceversa.