Non è stato semplice competere con Breaking Bad, uno dei capolavori della serialità contemporanea. Eppure, dopo aver superato lo scetticismo iniziale, Better Call Saul è riuscita ad affermarsi nell'affollato panorama seriale, fino a diventare un cult. Con le sue sei stagioni, lo spin-off creato da Vince Gilligan e Peter Gould ha introdotto nuovi personaggi ed elementi stilistici, sperimentando soluzioni narrative capaci di dialogare con la serie madre e di espanderne le cornici spazio-temporali. Ma chi è Saul? L'intraprendente, a tratti goffo, e bonario avvocato Jimmy McGill, oppure il difensore subdolo e senza scrupoli della criminalità, che ama indossare giacche e cravatte di un improbabile kitsch e si fa chiamare Saul Goodman? Circostanze drammatiche e incontri poco edificanti hanno permesso al secondo di prendere il sopravvento sul primo, ma questa trasformazione non è definitiva. Sfilare una maschera per indossarne un'altra permetterà a Saul di restare in equilibrio lungo il crinale che separa la colpa dalla morale. Per questo Better Call Saul non è solo l'ennesima epopea tragica costellata di antieroi, ma anche il racconto affascinante di un'umanità complessa.