In situazioni di forte crisi finanziaria può accadere che la proprietà immobiliare venga vista come un peso nel patrimonio dei privati, fonte di costi e di rischi, più che una posta attiva. Un fenomeno ulteriormente aggravato dalle difficoltà di collocare tali beni sul mercato, in ragione dei riflessi che la crisi economica produce sulla circolazione immobiliare. Da qui il dibattito sulla possibilità, riconosciuta dalla prassi notarile, di attribuire ai soggetti proprietari, di ricorrere alla rinuncia alla proprietà immobiliare quale rimedio per liberarsi dai costi e dalle responsabilità derivanti dalla presenza di tale proprietà nel proprio patrimonio.