Incontriamo il diritto tutti i giorni, ma a volte avvertiamo che la sua natura ci sfugge. Il diritto si esaurisce nella legge? Come accade che comportamenti uniformi diventino regole? Come è fatto il diritto e come si comunica? Quali rapporti corrono tra il diritto e la morale? Il diritto è lontano dall'arte o mostra qualche vicinanza? Che rapporti ha con la scienza? È esso stesso una scienza, decide sulla scienza o è determinato da quest'ultima? Queste domande originano da una domanda più grande, che coinvolge il diritto nella giustizia ed è formulata nella speranza che il diritto, messo continuamente in discussione, possa condurre a quella che speriamo essere la giustizia. Molti giuristi continuano a confidare nelle tradizionali promesse del diritto formale, altri difendono un'idea sostanziale del diritto, attenta al caso concreto e incentrata sulla valorizzazione delle prassi e delle sentenze. Se il primo approccio mortifica il problema della complessità del fenomeno giuridico, il secondo rischia di sottovalutare il ruolo fondamentale della legislazione. Ecco l'utilità di una riflessione ulteriore che introduca alle domande sul diritto. Questo libro è una tappa di una più vasta ricerca condotta nell'ambito del Comitato Scientifico della Fondazione "Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare".