Carlo Gozzini, un economista di cui si fatica a indovinare l'effettiva occupazione, è innamorato di Blandine, una fatua attricetta che gli concede solo crudeltà e umiliazione. Ora Blandine è in manicomio, nella Clinica, e Gozzini scopre di essere pedinato da un misterioso individuo che egli chiama l'Uomo. Gozzini si sente prigioniero: prigioniero di Blandine e dell'Organizzazione criminale, che con ogni probabilità gli ha messo l'Uomo alle calcagna. Intanto osserva con angoscia i movimenti intorno alla Casa, sospetta sede dell'Organizzazione, sull'altra riva del fiume su cui si affaccia la sua abitazione... Quali sono le forze che si oppongono ai nostri desideri, che impediscono alla nostra volontà di determinare il nostro destino? La realtà pura, allegoria di questo impedimento metafisico, tenta non tanto di sciogliere il nodo, ma di mostrarlo nella sua oscura efficacia, mentre stritola l'esistenza dell'inerme economista. Ma "?la realtà pura?" è anche, nella narrazione, metafora della disillusione, del disvelamento della reale situazione del protagonista. Uno choc potentissimo, un bagliore accecante che dissolverà le ombre e gli enigmi da cui Gozzini si sente minacciato.