Il saggio di Rosaria Lo Russo indaga uno degli aspetti centrali della poetica di Pirandello: il mistero della creazione del personaggio dalla mente dell'autore. Appena acquisita concretezza come immagine, il personaggio rivendica la propria autonomia e chiede di vivere nella dimensione narrativa o drammaturgica. Ciò comporta, per il teatro, che l'attore, in particolare l'attrice nel ruolo di Primadonna, interprete prediletta dallo scrittore siciliano, si presti a reduplicare lo stesso processo creativo avvenuto nella mente dell'autore. L'analisi spazia attraverso tutta l'opera di Pirandello, dalle prime poesie al Mito dell'arte e, in questo percorso minuziosamente analitico, si produce uno scarto molto significativo quando viene evocato il mito di Endimione in cui Luciano di Samosata raffigura il mondo dei Seleniti, esseri lunari che si riproducono per partenogenesi. Si rivela così un Pirandello lunare che era emerso talora nei discorsi critici ma che non era mai stato analizzato con la profondità e l'esaustività del saggio di Lo Russo. Le implicazioni di questo studio inducono a ripensare tutta l'opera dello scrittore sotto una nuova luce.