Il libro nasce da una duplice presa d'atto: la prima riguarda la dipendenza delle odierne società umane dalle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT), alla luce della progressiva convergenza tra big data, intelligenza artificiale e piattaforme digitali. La seconda concerne il progressivo riallineamento del diritto come questione di accesso, controllo e tutela su flussi di dati e informazioni nelle società ICT-dipendenti. L'intento è di chiarire l'odierno stato dell'arte su quanto spesso è riassunto come "rivoluzione digitale", prestando attenzione ai problemi connessi al governo delle nuove tecnologie e la politica dei dati. Da un lato l'attenzione si dirige verso i rapporti del diritto con altri sistemi regolativi come l'etica, l'economia, la tecnologia o le norme sociali; dall'altro, occorre fare i conti con i problemi aperti in settori cruciali del diritto, quali le garanzie nel processo penale e la protezione dei dati personali, la proprietà intellettuale, i contratti o il diritto alla salute.