L'autore, come collezionista fa parte di quelli generosi: è un grande prestatore d'opere, poiché le esposizioni alle quali esse contribuiscono sono per lui non soltanto la conferma della sua straordinaria capacità di vedere e di trovare - l'orgoglio del "padre" -, ma rappresentano anche la fierezza di chi è riuscito a fornire un tassello aggiuntivo alla crescita della conoscenza. La stessa competenza acquisita negli anni nello scegliere i dipinti è stata poi trasposta in tutti i suoi scritti, che sembrano così voler completare quel progetto avviato con la loro acquisizione: riscrivere la storia della pittura napoletana dell'Ottocento, da sempre oggetto di studi frammentari e saltuari, facendone emergere soprattutto il carattere internazionale.