Il libro, che ha per titolo "La pietra, il silenzio, la memoria" è un felice ritrovarsi e riconoscersi nella pittura e nella scrittura, che ha bisogno di voli, ma anche di riconoscimento di sé e del sé nei luoghi che benedissero la nostra infanzia, culla dei nostri talenti e orizzonte delle nostre passioni. Ma mi sembra giusto chiudere queste mie parole con quelle molto più significative di Pino Ramunno: ... una gazza elegante/ affonda il suo becco nell'arida terra/ all'ombra insicura di fronda d'ulivo/Murgia, solitaria ed ostile/ Conservi l'antica impronta/ Di una terra povera e tenace/ E della gente umile e sobria/ In memoria riporti/ Dure lotte di vita// E mantieni viva nel cuore/ L'essenza più vera/ Di un animo forte.