Per riconquistare l'amore del suo sposo, incapricciatosi di un'altra, la principessa (di un regno immaginario, ovviamente, perché questa è pur sempre una favola) decide, su consiglio di un'amica, di ricorrere all'aiuto della fattucchiera del bosco. Costei, impastando con altri medicamenti una luminosa scheggia rubata dall'ampolla della Luce di Notte - il prodigioso unguento che il vecchio delle magie custodisce nei recessi di una buia caverna - crea una sferetta dai magici poteri: non appena il principe l'avrà inghiottita, la strega assicura alla principessa, abbandonerà l'amante e tornerà fra le braccia della legittima consorte. Non è che il primo atto di una storia cupa e avvincente: in una vorticosa serie di equivoci e peripezie, la piccola sfera passerà di mano in mano, lasciando dietro di sé una scia di morte e distruzione. Uomini e donne, affascinati dalla magnificenza del portentoso monile, sono pronti a sfidare ogni pericolo pur di entrarne in possesso, senza rendersi conto che i suoi riflessi bluastri sollecitano gli istinti peggiori, quelli che giacciono nel fondo più oscuro e torbido delle nostre coscienze.