Anno del Signore 1744. Ventiquattro fanti di marina a bordo del vascello da guerra Christopher Columbus, in missione segreta, navigano ai confini del mondo per raggiungere l'isola mineraria di Silver-Store, al largo del Belize inglese, abitata da un pugno di coloni. L'obiettivo è dare la caccia, tra insenature e acque basse, a un piccolo esercito di pirati che finora ha sempre avuto la meglio sugli incrociatori britannici. Gill Davis, semplice marinaio, rievoca molti anni dopo, come in un sogno agitato nel caldo del Tropico, il rocambolesco fallimento della spedizione: il tradimento, l'agguato, la schiavitù nella giungla, il piano per la salvezza e, sopra ogni cosa, l'amore impossibile per una nobildonna inglese. Tra le creazioni più felici del proficuo e decennale sodalizio tra Charles Dickens e Wilkie Collins, questo racconto è un'avventura di mare che rimanda alla questione dell'imperialismo, pubblicata in un anno, il 1857, in cui in India imperversava la prima grande ribellione contro gli inglesi, e giocata sui contrasti tra i linguaggi e sulla collisione di idee tra i suoi due autori.