Saverio Tutino era un partigiano italiano. Nel dopoguerra si iscrive al PCI e, diventato giornalista, viene inviato dagli organi di stampa del partito a Parigi al tempo della guerra tra Francia e Algeria e poi a Cuba, subito dopo la rivoluzione guidata da Guevara e Castro. Tutino è un uomo a cui verranno imposte etichette contraddittorie: comunista cubano in Italia, mentre a Cuba passerà da comunista italiano ad agente della CIA in seguito a un suo articolo. Durante gli anni della Strategia della Tensione verrà invece etichettato come cospiratore rosso, mentre i terroristi rossi lo minacceranno di morte. Chi è dunque questa figura sfuggevole, che altri cercano di inquadrare con definizioni a volte dettate dalla convenienza o da aspettative sbagliate? Marongiu, convivendo con la «paura di non trovare le parole», insegue l'uomo Saverio, un personaggio irrequieto, risucchiato dal gorgo della Storia e alla perenne ricerca del suo posto nel mondo. Lo fa intervistando familiari, amici, conoscenti, consultando biografie e scritti autografi, rivelando un personaggio che rifiuta di conformarsi ai dettami imposti dall'alto, che lo porteranno ad avere forti contrasti col partito stesso.