Nuove riflessioni sulla cosiddetta Nuda dormiente della Galleria Borghese, un grande tela che nel secolo passato era stata oggetto di una disputa critica e attributiva piuttosto accesa tra i fautori dell'attribuzione al bresciano Giovanni Girolamo Savoldo e quelli che propendevano piuttosto per il veneto Girolamo da Treviso il Giovane, a causa di un monogramma HIR-TV o HIER-TV apposto su un certo numero di dipinti della stessa mano, portano a considerare nel suo complesso questo scelto corpus di opere, insieme a quelle che, nel corso del tempo, vi sono state aggregate. Così si è proceduto a un riesame di fonti a stampa, documenti e bibliografia per meglio collocare, anche dal punto di vista stilistico e nelle variabili gerarchie della pittura padana del primo quarto del XVI secolo questo pittore tanto caratteristico e intrigante. Che non è, secondo il parere di chi scrive, né il bresciano Savoldo né il trevigiano attivo a Bologna a partire dal 1523 e cresciuto all'ombra dei "raffaellisti della via Emilia", come scriveva Roberto Longhi. Tra Longhi e Luigi Coletti, fautori delle due proposte, e la odierna pedissequa accettazione del riferimento a Girolamo, la mia opinione segue e amplia la sintetica proposta fornita nel 1966 dal mio maestro, Alessandro Ballarin, che il cosiddetto Monogrammista HIR-TV debba essere un "terzo Girolamo", un pittore trevigiano finora schiacciato tra problemi di omonimia (ho passato buona parte della mia attività scientifica a cercare di dirimere casi di omonimia, italiani e stranieri) e raggruppamenti incongrui, al quale non si può negare l'ingresso al club esclusivo degli eccentrici o anticlassici padani del primo Cinquecento.