La notte è occulta, pura colomba di pietra e stelle. Aurora e sangue della parola. Nel 1943 Francisco Tario pubblica il suo primo libro, La Noche, che attraversa come una meteora la letteratura messicana (antesignano di Juan Rulfo, di Juan José Arreola e di molti altri). Libro leggendario, mitico, La Notte è un vero segnavia, opera trascendentale e liminale. Ora per la prima volta in lingua italiana. In questo libro di Francisco Tario - magnifico cronopio - Il mondo ci guarda, se guardato risponde. Ma la sua è una lingua inquietante. Gli oggetti parlano, animati da una vita non dissimile dalla nostra: il battello che sceglie di naufragare; gli abiti erotizzati che si dissolvono nelle acque; la gallina che si vendica degli umani...Racconti mirabili: grotteschi, ironici, onirici, surreali e macabri. Orientati da una direzione, un sentire interiore: la notte che tutti li attraversa. Notte come luogo fisico, rovescio del giorno, e insieme immagine figurata, metafisica, del nostro esistere su una soglia porosa, ché altro non è la vita su questa Terra. La Notte è un dono prezioso. Perché, come ci ricorda Francisco Tario: «Tutto ha un senso occulto: basta solo trovarlo».