Questo mio libro è un libro di nostalgie e di ricordi. Ma alcun rimpianto è dovuto. Le parole scivolano tra i ritagli dei giorni e le ombre che si fanno insistenti. Il tempo che passa è come se non conoscesse l'orologio. Ma la realtà si inebria nella miseria degli uomini. Siamo immersi in una realtà che confonde. Ho attraversato i fiumi della coerenza, ma ciò che premia è l'incoerenza, il sapersi accordare sulle comodità, il dovere di dire sì. Ma molti degli intellettuali che schiamazzano in questo paesaggio di nebbie sembrano marziani. Rispondono senza alcuna negligenza alla chiamata del principe o dei principi. È stato sempre così. Perché negarlo? Perché meravigliarsi ancora? Perché scandalizzarsi? Ci vuole coraggio. Gli intellettuali a corte? Ma io respiro una notte di incendi e la vivo nella mia quotidianità.