Negli otto racconti che compongono questa raccolta aleggiano lo stesso senso di prodigio e la stessa audacia espressiva che avevano consacrato alla critica e ai lettori Malacqua, pubblicato nel 1977 per Einaudi su forte spinta di Italo Calvino. Una misteriosa nave nera appare di notte nel Golfo di Napoli: questa visione introduce il lettore a pagine di sconcertante forza poetica. Il prodigio cala come polvere a ricoprire oggetti del quotidiano: agende che rifiutano di allinearsi con il tempo delle convenzioni o giornali che profetizzano in simultanea la morte di chi legge. La topografia cittadina e la ragnatela dell'onirico si sovrappongono in un reticolo unico, le cui maglie sono continuamente allargate e ristrette dal terrore della fine, incombente e sfacciata, e dalla nostalgia dell'inizio, mite e dolciastra. Eppure il mistero e l'enigma che paralizzano e spaventano sono allo stesso tempo la forza ammaliatrice di queste pagine, dove la vita palpita negli scorci di mare tra i palazzi e nella polpa succosa delle albicocche, nei viali alberati dei quartieri residenziali e nelle sigarette accese all'alba.