«Da bambino venni trovato privo di memoria da un barbone. Mi portò da una famiglia malavitosa che mi addestrò a uccidere per diventare un loro killer ma, nonostante i duri allenamenti, sono riuscito a laurearmi in medicina e a diventare chirurgo. Il doppio lavoro, chirurgo e killer, non mi pesavano tanto, ma un giorno mi venne ordinato di uccidere un certo Don Patrick e qualcosa mi impedì di portare a termine l'incarico: non solo non lo uccisi, ma egli mi convinse a costituirmi alle forze dell'ordine e, visto le importanti informazioni che avevo sulla famiglia nel quale ero cresciuto, decisero di mettermi sotto protezione con una faccia nuova e un nuovo lavoro presso un ospedale di provincia. A causa di una serie di eventi mi ritrovai a lavorare per un mietitore. Il lavoro consisteva nel salvare vite a un patto: non doveva più morire nessuno per mano mia altrimenti sarei morto e finito all'inferno. Ecco il perché "La morte non fa più per me"».