La morte nera del titolo è l'epidemia che, giunta in Europa nel 1347, si diffonde attraverso le città del Mediterraneo, l'ovest dell'Italia, la Francia meridionale, per poi risalire più a nord, sempre preceduta da un'onda di leggende sul morbo e frenetici passaparola. Siamo in Inghilterra, nella primavera del 1349, in una tranquilla e operosa comunità, chiamata Walsham. L'arrivo della peste in questo villaggio rurale della contea del Suffolk, tra l'aprile e il giugno del 1349, è devastante: la popolazione locale viene letteralmente dimezzata. Il volume è un esperimento letterario di docudrama, in cui il professore di Storia dell'Università di Cambridge racconta la storia dell'epidemia, dei personaggi e degli eventi di Walsham, mescolando realtà e finzione. Si configura un'indagine storica sulla vita quotidiana in Inghilterra ai tempi della peste nera, rigorosamente basata sui documenti, i cosiddetti registri di corte perfettamente conservati nel paesino di Walsham, che, al tempo stesso, tiene avvinto il lettore nella suspense quasi cinematografica dell'incalzante avanzare di questo morbo letale.