Nel dicembre 1969, a pochi giorni dalla strage di piazza Fontana, l'anarchico Giuseppe Pinelli morì tragicamente a seguito di una caduta da una finestra della Questura di Milano. Secondo il commissario Luigi Calabresi e i colleghi presenti quella notte si trattò di suicidio, una versione che non persuase una parte significativa della pubblica opinione. Artisti, intellettuali e cittadini comuni si misero da subito al servizio, ognuno secondo le proprie possibilità, per ricostruire la verità sulla morte di Pinelli. Questo libro vuole indagare la produzione iconografica legata alla figura di Pinelli attraverso l'analisi di dipinti, mostre d'arte, film, spettacoli teatrali, libri, manifesti e fumetti comparsi fra il 1969 e il 1975. L'ampio repertorio, raccolto grazie ai materiali di archivio e alla stampa dell'epoca, dimostra come l'immagine di Giuseppe Pinelli si trasformò in una costante visiva capace di veicolare un preciso significato politico e sociale. La sua morte diventò un vero e proprio caso in attesa di giustizia e la sua figura quella di un martire, consacrata da Enrico Baj nei Funerali dell'anarchico Pinelli, l'opera che ancora oggi è considerata la più significativa in merito alla vicenda e di cui qui si ripercorrono le fasi ideative e la sfortunata storia espositiva. Prefazione di Federica Rovati.