Aveva avuto una sensazione chiara: non doveva uscire. Aveva anche provato ad assecondarla, ma come si fa a spiegare a qualcun altro ciò che si sente nel profondo, quando è poco più di una semplice sensazione? Così era uscita lo stesso. Aveva perfino chiesto di essere accompagnata alla stazione per tornare a casa in treno, ma sembrava una richiesta assurda, perciò era stata accompagnata a casa in macchina. Se non fosse che, quel giorno, a casa non arrivò mai. L'incidente la lasciò praticamente ad un passo dalla morte, con il corpo a pezzi e la mente annebbiata. Questa è la storia raccontata da chi l'ha vissuta in prima persona, sfuggendo per un soffio alla falce della mietitrice, per ricostruire sé stessa lentamente, passo dopo passo, sia nel corpo che nello spirito. Sulla soglia dei trent'anni, Simonetta Rum non ha avuto altra scelta che quella di rimettere tutto in discussione e rivalutare la propria esistenza. Ne è uscita più forte e più libera di prima. Ora c'è un punto di rottura, nella sua vita, un momento ben preciso. Una vita spezzata che, tuttavia, è ancora vita.
