L'universo sociale, quando non circoscritto all'età contemporanea, raramente presenta informazioni passibili di trattazione statistica; tuttavia, l'uso intensivo e generalizzato dei dati provenienti dai tanti sondaggi e censimenti mediante i quali la società moderna apprende e analizza le sue trasformazioni induce a credere il contrario. La via abitualmente seguita per indagare il vasto universo non statistico è, di fatto, il ricorso al senso (quasi) comune, piuttosto che l'acquisizione e il potenziamento di strumenti d'indagine, sebbene altrettanto rigorosi, diversi da quelli quantitativi. Il 'qualitativo' viene così a essere ciò che non è formalizzato (a volte non formalizzabile), ossia tutto ciò che è intuitivo e soggettivo. Questo studio vuole introdurre una metodologia formalizzata che utilizzi come sintassi il calcolo enunciativo e predicativo. Il punto di partenza di tale impostazione è l'algebra di Boole che formalizza la logica, e i metodi di Mill attinenti a controllo degli enunciati causali, rivisti da von Wright, grande utilizzatore della logica come strumento di controllo causale. Concetti vaghi come quelli di causa-effetto, di causa scatenante, strutturale e simili ricevono così un preciso status definitorio; di conseguenza, i loro enunciati sono sottoponibili a metodi più precisi di controllo, e la ricerca macrosociale, l'indagine storica, l'indagine comparata acquistano un più rigoroso abito argomentativo.