Così come in altri scritti di Fleur Bourgonje, anche nella "Memoria di una casa" sono centrali il trascorrere del tempo e la transitorietà. Vi viene descritta una realtà in disfacimento: il legame tra casa e abitante viene distrutto. Il risultato è lo smarrimento e lo sradicamento. Ciò che è il dentro, la propria casa, e ciò che è il fuori, dove guerre distruggono intere città obbligando ad un'esistenza nomade. Per chi è costretto ad andarsene, una stazione o una tenda o una barca o un tappeto diventa il sostituto della casa. Per il poeta, quello è il linguaggio. La lingua come casa permanente e come contrappeso alla violenza delle armi e delle mazze.