"Questa prova letteraria dal profilo meticcio - un po' bilancio esistenziale e un po' genealogia familiare, per un verso testamento personale e per altro verso sofferta diseredazione - un autoritratto dell'autore. Il quale di volta in volta s'immedesima in tanti forestieri come lui e prima di lui passati, almeno idealmente, e in tal caso assieme a lui, per Gerusalemme: da Giovanni l'apostolo a Dostoevskij, da Pilato a Kafka, da Bulgakov a Caillois, a Dante a Turoldo, da Tommaso d'Aquino a Joseph Ratzinger, da Shakespeare a Salvatore Satta, da Primo Levi a Borges e a tanti altri intimi, intimissimi, amici suoi". (Massimo Naro)