«Una voce che oscilla tra esagerazione e precipizio. La poesia di Gabriella Sartori appare subito come una necessaria messa in scena di una tormentosa gratitudine. Poesia di una scampata, ma anche poesia di una guerriera e di riconquista del doppio senso della maternità. Un libro visionario, violento, dolcissimo. Fraterno. Non lo regge solo la necessità di una dura cronaca, ma la cartografia di un desiderio, nutrito da memoria non priva di dolore, e gratitudine. Verso il prorompere - come si vede nei versi finali - di un amore smisurato, l'unico che può sopportare la voce della poesia, sorella paziente e smisurata del dolore e dell'amore. Un libro che porta a sintesi molti dei temi oggi più ardenti nella poesia e nella società contemporanea, per questo, anche senza volerlo, un libro di ricca testimonianza.» (Davide Rondoni)