Oggi più che mai abbiamo bisogno di immaginazione: per scovare opportunità inesplorate, ripensare i modelli di business e scoprire nuovi percorsi di crescita. Eppure troppe aziende hanno perso la capacità di immaginare. Ma che cos'è questa misteriosa capacità? Come funziona l'immaginazione? E come possono le organizzazioni mantenerla viva e sfruttarla sistematicamente? Attingendo all'esperienza e alle intuizioni di top manager di diversi settori, così come alle lezioni delle neuroscienze, dell'informatica, della psicologia e della filosofia, Martin Reeves, dell'Henderson Institute del Boston Consulting Group, e Jack Fuller, esperto di neuroscienze, rispondono a queste domande, delineando un processo in sei fasi per far nascere nuove idee e continuare a farle vivere: la seduzione: lasciarsi sorprendere dalle cose insolite e differenti; l'idea: ricombinare e giocare con i nostri modelli mentali per generare nuove idee, concentrandosi su «che cosa potrebbe essere» piuttosto che su «ciò che è»; la collisione: ripensare la nostra idea mettendola a contatto con il mondo reale; la diffusione: comunicare un'idea in evoluzione per creare un'immaginazione collettiva; la nuova normalità: trasformare l'idea sorprendente in una realtà accettata, che non stupisce più; il bis: ripetere il processo, ancora e poi ancora. L'immaginazione è uno degli ingredienti meno compresi ma più cruciali per il successo di un'impresa. È ciò che fa la differenza tra un cambiamento incrementale e quelle svolte decisive e quei cambiamenti di paradigma così essenziali per la trasformazione, specialmente nei momenti di crisi.