II volume propone una biografia intellettuale di Scipio Slataper, autore de "Il mio Carso" e principale esponente della rivista "La Voce": il catalogo della sua biblioteca privata e di quella "mentale" viene ricostruito attraverso le letture giovanili, da Carducci e Rilke fino a Ibsen, le dissertazioni su D'Annunzio, Carducci, Pascoli e Garibaldi, e gli incontri con Prezzolini, Papini, Soffici, Saba, Devescovi. Emblema di una generazione che durante la prima guerra mondiale sarà brutalmente azzerata nel Carso, Slataper ricercò sempre, muovendosi tra gli autori mitteleuropei, la lingua delle cose mute, la parola esatta capace di fondare la propria tradizione.