Con uno sprint parlamentare divenuto usuale nella dialettica recente degli organi costituzionali (al quale, nondimeno, il giurista fatica ad assuefarsi), il Legislatore ha varato la normativa cd. anticorruzione con legge n. 190/2012, consegnando all'operatore del diritto un testo di riforma eterogeneo e polimorfo, che ha raccolto la maggiore attenzione mediatica con riguardo alle disposizioni di carattere penale, ma che introduce novità sicuramente più rilevanti con riguardo ad altri settori (su tutti, il complesso mondo dell'Amministrazione Pubblica e l'ancor più complicato universo dell'ordinamento giudiziario). Di tale tensione interpretativa danno adeguato conto, nonostante la natura di un commento "a caldo" delle disposizioni introdotte, i qualificati autori (magistrati, avvocati, accademici, pubblici funzionari), che hanno approfonditamente analizzato i differenti ambiti d'intervento del Legislatore con dovizia di particolari, attenzione al fenomeno successorio delle norme e costante aggancio alle più qualificate opinioni dottrinali.